giovedì 24 ottobre 2013

Quando le ore durano 60 minuti

In alcuni grandi magazzini è già Natale...

Da quand' è che le ore duravano sessanta minuti?
L' avevo dimenticato, rimosso dalla memoria, e ora, a pensarci, ho dimenticato perfino cos' ho provato quando ho scoperto che le ore non duravano sessanta minuti. Conoscendomi, sicuramente, rabbia e frustrazione, per poi lasciarmi cullare dal tempo ed accettare, senza troppa fatica la situazione. Sì perché nella scuola che frequento le ore sono da novanta minuti, con pause da dieci minuti tra una lezione e l' altra.
Ma perché allora, oggi, ieri e domani le mie lezioni si ridurranno di un terzo? Come ho già detto il Bunkasai si avvicina, di conseguenza aumentano anche gli impegni per noi alunni. Questo ha portato a ridurre di un terzo i minuti delle ore di lezioni, per dare più spazio a questo grandioso evento. Sì, grandioso, perché se vedeste che preparativi stiamo facendo lo direste pure voi: grandioso.
Occupandomi dell' accoglienza in questi due giorni ho avuto poco e niente da fare, ma ciò non significa che sono potuta tornare a casa prima: difatti continuo a passare i miei pomeriggi (e serate posso dirlo?) a scuola. Questo mi lascia, tornata a casa, giusto il tempo di mangiare e dormire (quest' ultimo sta diventando un prestigio). Ma è comunque tutto così meraviglioso! L' autunno è arrivato, l' aria fresca (e la voglia di comprarsi vestiti invernali) è arrivata, tutto inizia a prendere un colore diverso. E' la prima volta, dopo circa diciassette anni, che vivo il Giappone autunnale. Intanto passo le mie giornate a scuola, conoscendo meglio i miei compagni, e qualche volta, persone al difuori della mia classe. Questo è l' inizio del mio meraviglioso autunno.
Priclub (mini foto adesive in voga in Giappone).
Da destra: Yuno, io e Imai
 

気が付いたら今年十七年ぶりの日本の秋を過ごすんです。
十七年ぶりってながいものですね。
冷たい空気がふいてきたので、早く秋らしい服を買いたいです。
文化祭で忙しいけど毎日楽しいです。



venerdì 18 ottobre 2013

Fine settimana: Enoshima e Kamakura (conclusione)

 
Dei simpatici amici alla stazione di Enoshima
La mattina mi sono alzata verso le otto. L' idea era quella di dormire ancora un po' vista l' ora in cui mi ero rannicchiata sulla mia poltroncina la mattina stessa, ma non sono più riuscita a chiudere occhi. Così, dopo una colazione di gelato e cioccolata, ho salutato il mio insolito alloggio e mi sono diretta a Kamakura. L' idea di salire su un treno pieno di gente, di prima mattina, non mi attirava, perciò ho iniziato a camminare sotto il sole assaporando quel paesaggio che la sera prima, a causa del buio, mi era stato vietato.
Ho cominciato seguendo la ferrovia, incrociando, ogni tanto, ragazze in divisa scolastica. La strada era stretta e di macchine non se ne vedevano. Arrivata alla stazione di Enoshima ho deciso di salire finalmente sul treno per raggiungere in pochi minuti Kamakura.


Dopo essermi rimpinzata di riso, pesce e miso, mi sono diretta verso in Zeniarai Benten, un tempio famoso per le sue acque sacre, dove, si dice, se si lavano i propri soldi questi aumentino.
Lo si può raggiungere in vari modi: autobus o portantina, ma anche raggiungerlo a piedi è possibile (dista una quindicina di minuti dalla stazione).
Dopo un piccolo tratto in salita, si attraversa un tunnel che porta ad un gruppo di templi e negozietti di souvenir: qui in mezzo vi aspetta il Zeniarai Benten.
Sarà che era un giorno di vacanza, sarà che è famoso, era strapieno di gente.
Ho fatto un giro di ricognizione, poi sono entrata nella grotta che ospita le acque sacre che rendono ricchi.
La grotta che collega al Zeniarai Benten
Bambina che lava delle monete
Anche qui la gente non mancava, ma ci si riusciva a muovere abbastanza bene. Difatti tempo di capire dove recuperare il cestino in cui mettere i propri danari per lavarli, ero già accucciata davanti alla fonte a buttare acqua sulle mie monete da 100 e 500 yen (rispetto le banconote, visivamente parlando, preferisco le monete). Dopodiché mi sono diretta ad un piccolo tempio nascosto agli occhi dei turisti concentrati sulle costruzioni principali ed è lì, che indisturbata, ho congiunto le mani.
Mentre rientravo verso il centro di Kamakura ho deviato per un' altro tempio (se vi indirizzate verso il Zeniarai troverete varie insegne dei vari templi che si trovano intorno alla zona): tempio Sasuke Inari.
Un susseguirsi di torii rossi vi accoglieranno, conducendovi dinanzi ad un piccolo tempietto immerso nella natura.
Non sarete soli: tante piccole statue di volpi attenderanno al vostro arrivo.

Sasuke Inari
Da qui potete raggiungere un sentiero per cominciare un haiking, che però io ho evitato, difatti non so dirvi dove conduca (mi viene da supporre che vi porti dal grande Buddha).
Una volta tornata a Kamakura ho camminato per la città, dirigendomi nuovamente verso Enoshima (solita storia: camminata e da un certo punto treno).
Perché sono voluta tornare ad Enoshima? Durante la prima visita mi ero lasciata sfuggire la statua della Dea Benten: una delle poche statue che la raffigurano nuda. Per tutto il tempo della visita alla zona Kamakura-Enoshima innumerevoli aquilotti (?) mi hanno tenuto compagnia, sorvolando il cielo (fateci attenzione, scendono a terra per rubarvi i cibo). E così che si è concluso il mio piccolo, grande viaggio.
E' incredibile come ti rinfreschi la mente e lo spirito un viaggio. Ti senti rinascere, ricevi talmente tanta energia che saresti in grado si smuovere il mondo. Il tuo mondo. Certo, non fisicamente parlando, perché dopo tutte queste camminate ero più morta che viva, ma la mente, lo spirito, aveva ricevuto un' ondata incredibile d' energia.

Kitsune, volpi